sabato 1 dicembre 2007

La Malinconia agrodolce degli Smiths


Forse non tutti li conoscono da noi in Italia, ma in Inghilterra sono rimasti uno delle band culto degli ultimi venti anni. Sto parlando degli Smiths, band nata agli inizi degli anni 80 e scioltasi alla fine dello stesso decennio, dopo una manciata di album incredibili, dove i 4 di Manchester cancellavano gli ultimi retaggi new wave e punk dalla scena musicale inglese, per mostrare al mondo la musica pop più dolce e malinconica di tutti i tempi. Testi carichi di introspezione, ma anche di ironia verso la società e il potere, atmosfere pacate e armoniose, il tutto capitanato da quella unica e sognante voce del vocalist Morrisey.

Basta ascoltare capolavori quali There is a light that never goes out, I know it's over e The boy with the thorn in his side per farsi avvolgere da emozioni toccanti e inquiete allo stesso tempo, emozioni che, grazie agli Smiths, hanno potuto regalare (più recentemente) anche band come Oasis, Verve, Radiohead e Coldplay.

Se volete un consiglio, sognatori malinconici e non, ascoltatevi almeno l'album The queen is dead (un bel titolo per un gruppo inglese non vi pare?) del 1986, forse il capolavoro degli Smiths, che li rese dei miti nel loro paese, mentre dai noi in Italia c'è voluto un bel pò per apprezzarlo.

In questo caso, meglio tardi che mai.


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